venerdì 31 dicembre 2010

Capitolo 7 (Prima Parte, Ore 11:00)

  L’idea che ci fosse qualcuno a cui la sua scrittura non potesse piacere e che addirittura desiderasse cancellarlo da un ipotetico albo come scrittore non gli aveva mai, neanche lontanamente, sfiorato il cervello. L’idea stessa era ridicola. Come si poteva pensare di estirpare una capacità a un essere umano.
   Aveva sognato caffè letterari in cui discutere dei grandi maestri, attorniato dai migliori scrittori italiani e stranieri. Inviti, galà, cerimonie, premi e considerazioni. Riconoscimenti accademici, un ruolo primario all’interno della cultura italiana. Il pioniere del nuovo fantastico italiano. Al limite usare il fantastico come un cavallo di troia.
   E invece, altro che caffè letterari, era in riunione con altri colleghi in una gelida stanza senza finestre attorno a una tavola rotonda. A discutere delle contromosse da adottare contro Luana e i suoi accoliti. A cercare una specie di protezione dalle invasate lettere che arrivavano al suo indirizzo.
   “La situazione è sfuggita di mano. Ci stanno facendo il culo” Francesco ruppe il silenzio della camera. “La situazione è delirante. Ci troviamo a competere con una maestrina nevrotica ed esaltata che trascorre il suo tempo a cerchiare con una penna rosso sangue tutti i nostri errori”.
   “Parla per te Francesco. Io non faccio errori. Io seguo un mio stile”.
   “Sì, come no, Andrea”, Marco posò il bicchiere di whisky sul tavolo. Si passò la punta della lingua tra le sottili labbra. “Ammettiamolo, ci sta dicendo esattamente la verità. Molti di noi considerano la trama una dea suprema e lo stile e la tecnica…”
   “Marco, stai sviando la questione principale. Tutti noi siamo coscienti dei nostri limiti. Non è questo il problema”.
   “Allora, illuminaci d’immenso Andrea!”, sorrise Marco, riprendendo il suo bicchiere di whisky.
   Andrea si alzò, passò la mano tremolante sui capelli radi. Prese dalla tasca dei Jeans un foglietto di carta e lo spiegò. Osservò tutti i presenti prima d’iniziare a leggere in tono basso e duro.

3 commenti:

  1. Scusa, ma leggendoti la mia fantasia non ha potuto evitare di viaggiare ed ecco che mi è venuta in mente una canzone che sarebbe perfetta come colonna sonora per Andrea e i suoi sgherri:

    http://www.youtube.com/watch?v=o10pTbQu4F4

    Ascolta attentamente tutto il testo e dimmi se non esprime perfettamente il pensiero di questo circolo di Mecenate dei nostri tempi! xD

    RispondiElimina
  2. Parlando seriamente, dato che nella premessa al blog hai scritto: "Ogni capitolo del romanzo, però, sarà pubblicato con la giusta dose di attenzione in fase di editing."

    "una capacità a un essere umano." Manca una d, ad. La cacofonia non è un errore tecnico, ma rallenta la lettura piacevole.

    "finestre attorno a una tavola rotonda." Stesso discorso.

    Riferimento: http://it.wikipedia.org/wiki/Cacofonia

    RispondiElimina
  3. Marco, ti ringrazio per i consigli ma in questo poichè non sto scrivendo una tesi di laurea nè un trattato scientifico, mi avvalgo di certe forme appartenenti all'italiano dell'uso medio, alias italiano neostandard,piuttosto che dell'italiano standard.

    RispondiElimina